Museo Internazionale©

Hai bisogno di maggiori informazioni?

  Mont Saint Michel
  Mont Saint-Michel
   

  Tel.  

 

  Email:  

  Web:  

Mont Saint Michel

Benvenuti a Mont Saint Michel

Storia

Le Maree

La Costa

I Lavori di Ripristino del Carattere Marittimo

Il Percorso Turistico

Rinascita religiosa e sviluppo turistico

Gastronomia Locale

L'Abbazia

L'Abbazia

I Circuiti di Visita dell'Abbazia

La Storia dell'Abbazia

La Prigione

Il Monumento Storico

Il Monumento Storico: Notre Dame Sous Terre

Il Monumento Storico: L'Abbazia Romanica

Il Monumento Storico: La Merveille

Benvenuti a Mont Saint Michel

(Benvenuti a Mont Saint Michel)

(Bienvenue au Mont Saint Michel)

  Il Mont Saint-Michel (in normanno Mont Saint z Mikael ar Mor) è un isolotto tidale situato presso la costa settentrionale della Francia, dove sfocia il fiume Couesnon, Mont Saint-Michel è un'isola rocciosa granitica di circa 960 metri di circonferenza situata ad est della foce del fiume Couesnon, nel dipartimento della Manica in Normandia, e il cui nome si riferisce direttamente all'Arcangelo San Michele. Prima dell'anno 709 era conosciuto come "Monte Tomba". Per tutto il medioevo fu comunemente chiamato "Mont Saint-Michel in pericolo di mare" (in latino Mons Sancti Michaeli in periculo mari). L'abbazia di Mont-Saint-Michel si trova sul monte, e il monte costituisce una piccola parte del territorio del comune di Mont-Saint-Miche o Mont Saint-Michel au péril de la mer (in francese).

Attualmente costituisce il centro naturale del comune di Le Mont-Saint-Michel (dipartimento della Manica, regione amministrativa della Normandia); un trattino permette di differenziare tra il comune e l'isolotto: secondo la nomenclatura ufficiale dell'INSEE l'unità amministrativa si chiama (Le) Mont-Saint-Michel, mentre l'isolotto è chiamato Mont Saint-Michel.

Sulla baia di Mont-Saint-Michel

(Sulla baia di Mont-Saint-Michel)

(Sur la baie du Mont-Saint-Michel)

  Mont Saint-Michel si affaccia nella baia di Mont-Saint-Michel, aperta sul Canale della Manica. L'isolotto raggiunge un'altitudine di 92 metri e offre una superficie di circa 7 ettari. La parte essenziale della roccia è ricoperta dall''Abbazia di Mont-Saint-Michel e dei suoi annessi. L'isolotto sorge in una vasta pianura sabbiosa.

Il Sito Turistico più frequentato della Normandia

(Il Sito Turistico più frequentato della Normandia)

(Le site touristique le plus fréquenté de Normandie)

  L'architettura di Mont-Saint-Michel e la sua baia ne fanno il sito turistico più attivo della Normandia. Mont Saint-Michel è il terzo sito turistico culturale più visitato in Francia dopo la Torre Eiffel e la Reggia di Versailles, con circa 3,2 milioni di visitatori ogni anno)

Patrimonio dell'Umanità. UNESCO

(Patrimonio dell'Umanità. UNESCO)

(Site du patrimoine mondial. UNESCO)

  Una statua di San Michele posta in cima alla chiesa abbaziale culmina a 150 metri sopra la riva. Gli elementi principali, l'abbazia ei suoi annessi sono classificati come monumenti storici dall'elenco del 1862, seguiti da altre sessanta costruzioni, la montagna (isolotto roccioso) e la fascia costiera della baia, che dal 1979 fa parte della Lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, nonché il mulino Moidrey dal 2007. Dal 1998, Mont Saint-Michel ha anche beneficiato di una seconda iscrizione sul Lista del Patrimonio dell'Umanità come parte degli Itinerari di Santiago de Compostela in Francia.

Toponimia

(Toponimia)

(Toponymie)

  Originariamente era conosciuto come in monte qui dicitur Tumba intorno all'850 (Mont Tombe): il vocabolo tumba, "tomba", raro nella toponomastica, è da interpretare nel senso di "tumulo", "elevazione». Il nome della località è attestato nelle forme Montem Sancti Michaelis dictum nel 966, loco Sancti Archangelis Michaelis sito in monte qui dicitur Tumba nel 1025 e, nel 1026, Saint Michiel del Mont nel XII secolo, nel medioevo era comunemente detto "Mont Saint-Michel au péril de la mer" (Mons Sancti Michaeli in periculo mari). Il suo nome deriverebbe da un piccolo oratorio a forma di grotta costruito nel 708 (o 710) da Sant'Auberto, Vescovo di Avranches e dedicato all'Arcangelo San Michele. I resti di questo oratorio sono stati ritrovati e sono tuttora visibili nella cappella di Notre-Dame-sous-Terre, cioè sotto la terrazza che prolunga la navata dell'abbazia.

I Galli

(I Galli)

(Les Gaulois)

  Nei pressi del Mont Saint-Michel la foresta di Scissy, allora non ancora invasa dal mare, era sede di due tribù celtiche, che utilizzavano la roccia per i culti druidici. Secondo l'abate Gilles Deric, uno storico bretone del XVIII secolo, il santuario era dedicato a Beleno, il dio gallico del Sole (Mons vel tumba Beleni, ossia "Monte o tomba di Beleno").

I Romani

(I Romani)

(Romains)

  L'arrivo dei Romani vide la costruzione di nuove strade che percorrevano l'intera Armorica: una di queste, che collegava Dol a Fanafmers (Saint-Pair) passava ad ovest del Mons Belenus ("Monte Beleno"). Man mano che le acque avanzavano fu progressivamente spostata verso est, fino a fondersi con la via che passava per Avranches.

L'Inizio dell'Era Cristiana

(L'Inizio dell'Era Cristiana)

(Le début de l'ère chrétienne)

  L'Inizio dell'Era Cristiana

L'Apparizione dell' Arcangelo Michele

(L'Apparizione dell' Arcangelo Michele)

(L'apparition de l'archange Michel)

  Secondo la leggenda l'arcangelo Michele apparve nel 709 al vescovo di Avranches, sant'Auberto, chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché San Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il cranio di Sant'Auberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches.

Venne quindi sistemato un primo oratorio in una grotta e la precedente denominazione di Mont-Tombe fu sostituita con quella già citata di Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer.

L'Abbazia Benedettina

(L'Abbazia Benedettina)

(L'abbaye bénédictine)

  I conti di Rouen, poi duchi di Normandia, dotarono riccamente i religiosi che le precedenti incursioni dei Normanni avevano fatto fuggire. Il Mont Saint-Michel aveva inoltre acquisito valore strategico con l'annessione al ducato di Normandia della penisola del Cotentin nel 933, venendosi a trovare al confine con il ducato di Bretagna. Il duca Riccardo I (943-996) nel corso dei suoi pellegrinaggi al santuario rimase indignato dal lassismo dei canonici, che delegavano il culto a clerici salariati, e ottenne dal papa Giovanni XIII una bolla che gli dava l'autorità di riportare l'ordine nel monastero e fondò una nuova abbazia benedettina nel 966, con monaci provenienti da Saint Wandrille (abbazia di Fontenelle). La ricchezza e la potenza di questa abbazia e il suo prestigio come centro di pellegrinaggio durarono fino al periodo della riforma protestante. Un villaggio si sviluppò ai piedi del santuario per dare accoglienza ai pellegrini. L'abbazia continuò a ricevere doni dai duchi di Normandia e quindi dai re di Francia.

L'Abbandono

(L'Abbandono)

(L'abandon)

  Durante la guerra dei cent'anni l'abbazia si fortificò contro gli inglesi con una nuova cinta muraria che circondò anche la cittadina sottostante. Nel 1423 gli inglesi assediarono il Mont Saint-Michel rimasto fedele al re di Francia e ultima roccaforte della Normandia a non essere caduta in mano al re d'Inghilterra. Per undici anni il monte resistette agli inglesi superiori per numero di uomini: definitivamente battuto nel 1434 l'esercito inglese si ritirò. L'assedio del Mont Saint-Michel fu il più lungo di tutto il Medio Evo. Con il ritorno della pace, si intraprese negli anni 1440 la costruzione della nuova abside della chiesa abbaziale in stile gotico fiammeggiante. Nel 1450, alla battaglia di Formigny gli inglesi vennero sconfitti e la Normandia ritornò definitivamente sotto dominio francese. A partire dal 1523 l'abate fu nominato direttamente dal re di Francia e fu spesso un laico che godeva delle rendite abbaziali. Nell'abbazia fu installata una prigione e il monastero si spopolò, anche in seguito alle guerre di religione. Nel 1622 il monastero passò ai benedettini della congregazione di San Mauro (mauristi) che fondarono una scuola, ma si occuparono poco della manutenzione degli edifici.

La Rinascita dopo la Rivoluzione

(La Rinascita dopo la Rivoluzione)

(La Renaissance après la Révolution)

  Nel 1791, in seguito alla rivoluzione francese, gli ultimi monaci furono cacciati dall'abbazia, che divenne una prigione: vi furono incarcerati a partire dal 1793 più di 300 sacerdoti che rifiutavano la nuova costituzione civile del clero. Nel 1794 un dispositivo telegrafico ottico (sistema di Chappe), fu installato sulla sommità del campanile e il Mont Saint Michel fu inserito nella linea telegrafica tra Parigi e Brest.

L'architetto Eugène Viollet-le-Duc visitò la prigione nel 1835. In seguito alle proteste per la detenzione dei socialisti Martin Bernard, Armand Barbès e Auguste Blanqui, la prigione fu chiusa nel 1863 per decreto imperiale. L'abbazia passò quindi alla diocesi di Coutances. In occasione del millenario della fondazione, nel 1966, una piccola comunità monastica benedettina si è nuovamente insediata nell'abbazia, sostituita nel 2001 dalle Fraternità monastiche di Gerusalemme

Le Maree

(Le Maree)

(Les marées)

  Le maree nella baia di Mont Saint-Michel hanno un'ampiezza di quasi tredici metri nei giorni ad alto coefficiente, in cui il mare si ritira ad alta velocità per oltre dieci chilometri, ma ritorna altrettanto rapidamente. L'espressione consolidata è “che ritorna alla velocità di un cavallo al galoppo”. Mont Saint-Michel è circondato solo dall'acqua e torna ad essere un'isola solo con l'alta marea dell'equinozio, cinquantatré giorni all'anno, per poche ore. E' uno spettacolo impressionante che, in questi giorni, attira molti turisti.

La Baia

(La Baia)

(La Baie)

  La baia di Mont-Saint-Michel è teatro delle maree più alte dell'Europa continentale, fino a 15 metri di escursione marea, la differenza tra bassa e alta marea. Il mare poi si unisce alle coste “alla velocità di un cavallo al galoppo”, come si suol dire. La baia in cui sorge l'isolotto roccioso è soggetta al fenomeno delle sabbie mobili, ma è soprattutto nota per l'eccezionale ampiezza delle maree (circa 14 metri di dislivello) che, anche a causa dell'andamento piatto, montano con grande rapidità questo ha causato talvolta annegamenti e più di frequente disagi per le automobili lasciate parcheggiate troppo a lungo nelle parti più basse. Le maree della baia hanno molto contribuito all'inespugnabilità del monte, rendendolo accessibile al minimo della bassa marea (via terra) o al massimo dell'alta marea (via mare).

Geologia

(Geologia)

(Géologie)

  La baia di Mont-Saint-Michel è teatro delle maree più alte dell'Europa continentale, fino a 15 metri di escursione marea, la differenza tra bassa e alta marea. Il mare poi si unisce alle coste “alla velocità di un cavallo al galoppo”, come si suol dire. La baia in cui sorge l'isolotto roccioso è soggetta al fenomeno delle sabbie mobili, ma è soprattutto nota per l'eccezionale ampiezza delle maree (circa 14 metri di dislivello) che, anche a causa dell'andamento piatto, montano con grande rapidità questo ha causato talvolta annegamenti e più di frequente disagi per le automobili lasciate parcheggiate troppo a lungo nelle parti più basse. Le maree della baia hanno molto contribuito all'inespugnabilità del monte, rendendolo accessibile al minimo della bassa marea (via terra) o al massimo dell'alta marea (via mare).

I Prati Salati

(I Prati Salati)

(Les prés salés)

  Sulla costa delle sistemazioni con dighe dell'epoca della duchessa Anna di Bretagna hanno permesso di conquistare al mare terre per l'agricoltura e l'allevamento. In particolare ancora oggi si allevano ovini i moutons de pré-salé (montoni del prato salato), le cui carni a causa dei pascoli salmastri acquistano un sapore particolare.

La Tangue

(La Tangue)

(La Tangue)

  Il materiale alluvionale dei fiumi, continuamente movimentato dal flusso e reflusso delle maree, mescolato alle conchiglie frantumate, dà origine alla tangue, un ricco fertilizzante che fu a lungo utilizzato dai contadini della regione per concimare il suolo. Nel secolo scorso venivano estratti 500 000 metri cubi all'anno di sabbie calcaree.

La Foresta di Scissy e l'Invasione del Mare

(La Foresta di Scissy e l'Invasione del Mare)

(La forêt de Scissy et l'invasion de la mer)

  All'epoca dei Galli il Mont Saint-Michel, come anche la roccia di Tombelaine, sorgevano all'interno della foresta di Scissy e la riva si estendeva ancora fino a oltre 48 km più lontano, inglobando le isole Chausey. A partire dal III secolo il livello del suolo si abbassò progressivamente, e il mare inghiottì lentamente la foresta: secondo un manoscritto del XV secolo una marea equinoziale particolarmente violenta nel 709 diede il colpo di grazia alla foresta.

La Vecchia Diga di Accesso

(La Vecchia Diga di Accesso)

(L'ancien barrage d'accès)

  La diga stradale che collegava la montagna alla terraferma era stata costruita nel 1879. Trattenendo la sabbia, aveva aggravato il naturale insabbiamento della baia, al punto che la montagna rischiava un giorno di non essere più un'isola. Da qui l'attuazione del progetto per ripristinare il carattere marittimo di Mont-Saint-Michel.

Il Rischio di Insabbiamento

(Il Rischio di Insabbiamento)

(Le risque de dissimulation)

  A causa dell'intervento umano, la sedimentazione creatasi intorno alla strada che collegava il Mont-Saint-Michel con la terraferma aveva perturbato il suo contesto naturale. Se nessuna azione fosse stata intrapresa, entro il 2040 il Mont-Saint-Michel si sarebbe insabbiato irrimediabilmente circondandosi di prés salés (prati salmastri). Per evitare questo, nel 2005 vennero iniziati i lavori del grande progetto di ripristino e di conservazione di questo tesoro dell'umanità.

Il Progetto di Ripristino del 2005

(Il Progetto di Ripristino del 2005)

(Le projet de restauration de 2005)

  Dopo circa dieci anni di lavori, dal 22 luglio 2014 i visitatori possono finalmente raggiungere il Mont attraverso il nuovo accesso creato dall'architetto austriaco Dietmar Feichtinger. Il nuovo ponte-passerella su piloni permette all'acqua di circolare liberamente e, non appena il coefficiente della marea oltrepassa 110, permette al Mont di ritrovare il suo carattere marittimo. Il ponte è stato progettato per fondersi completamente con il paesaggio circostante. I piloni del ponte, composti da un nucleo pieno d'acciaio rivestito da uno strato sottile di cemento anticorrosione, sorreggono i due percorsi pedonali rivestiti in doghe di quercia e la parte centrale riservata alla circolazione delle navette. Per accedere al Mont, infatti, bisogna parcheggiare nell'apposita area e prendere la navetta gratuita o fare una passeggiata a piedi. Dopo le grandi maree del 2015, il primo weekend di aprile ha registrato una delle maree più alte dell'anno (coefficiente 118) e il Mont-Saint-Michel ha ritrovato il suo carattere insulare per qualche ora.

Da qui partì il Tour de France 2016

Il Ponte-passerella

(Il Ponte-passerella)

(Le pont-passerelle)

  La diga di accesso al Mont Saint-Michel, costruita nel 1880, tratteneva la sabbia e aggravava l'insabbiamento della baia, rischiando di far perdere alla roccia la natura di isola: per impedirlo è stata prevista la sua sostituzione con passerelle sospese. Secondo alcuni calcoli il Monte, senza interventi, si sarebbe ritrovato di fatto annesso alla terraferma attorno al 2040.

L'Entrata della Cittadella

(L'Entrata della Cittadella)

(L'entrée de la Citadelle)

  Si entra nella cittadella attraverso tre porte successive:

quella dell'Avancée che si apre sulla riva e sul mare. Si accede al cortile delle Avanzate ed è composto da un cancello carraio e da un cancello pedonale . I pellegrini che entraano erano controllati dalle guardie quindi potevano dissetarsi, all'angolo delle scale del cortile, nella fontanella di acqua potabile la cui vasca ha la forma di una conchiglia.

Il Cortile dell'Avancée

(Il Cortile dell'Avancée)

(La Cour de l'Avancée)

  La Cour de l'Avancée, che forma uno spazio triangolare, fu allestita nel 1530 dal tenente Gabriel du Puy. Difeso da una passerella sopraelevata e da una torre a mezzaluna che fiancheggiava le aperture del cortile successivo, questo cortile proteggeva gli accessi al cortile dal Boulevard . La scala conduce all'ex corpo di guardia ai borghesi, costruzione in granito ricoperto in essenze verdi, che riparano l'ufficio turistico di Mont-Saint-Michel.

Il Cortile

(Il Cortile)

(La Cour)

  Questo cortile espone due bombarde, dette "michelettes", lunghe rispettivamente 3,64 e 3,53 m, di diametro interno 0,48 e 0,38 m, e del peso di 2,5 tonnellate, che lanciano proiettili da 75 a 150 chilogrammi. Questi due pezzi di artiglieria sono realizzati con doghe di ferro piatto inanellate di fuoco da collari anch'essi in ferro, saldamente traforati. La tradizione di Mons riporta che questi cannoni furono abbandonati dalle truppe di Thomas de Scales il 17 giugno 1434 durante la Guerra dei Cent'anni e furono rimpatriati intramuralmente come trofeo dagli abitanti del Monte che ne fecero il simbolo della loro indipendenza.

La Porta del Leone

(La Porta del Leone)

(La porte du Lion)

  In fondo al cortile, la porta del Leone (riferimento a questo animale inciso su uno stemma recante lo stemma dell'abate Robert Jollivet) si apre sul cortile del Boulevard costruito nel 1430 da Louis d'Estouteville, capitano di Mont-Saint-Michel ( 1424-1433) e governatore della Normandia. Questo angusto cortile è occupato da edifici moderni del XIX secolo, tra cui il ristorante de la Mère Poulard e l'hotel les Terrasses Poulard, proprietà del gruppo Mère Poulard, un gruppo industriale e alberghiero che possiede quasi la metà degli hotel e dei ristoranti della montagna.

La Porta del Re

(La Porta del Re)

(La porte du roi)

  Originariamente l'unico ingresso al villaggio, la Porta del Re fu costruita intorno al 1415-1420 da Louis d'Estouteville. Fu protetto dieci anni dopo da un barbacane ora chiamato Cour du Boulevard. Dotato di saracinesca, è preceduto da un ponte levatoio ricostruito nel 1992 dall'architetto Pierre-André Lablaude e da un fossato riempito d'acqua nei giorni di alta marea.

La Casa del Re

(La Casa del Re)

(La maison du roi)

  Sopra la Porta del Re si trova la casa del Re, un appartamento a due piani che fungeva da alloggio per l'ufficiale rappresentante del potere regio e incaricato dal sovrano di sorvegliare l'ingresso del villaggio. Questo alloggio oggi ospita il municipio di Mons. La cornice rettangolare posta sopra la porta del carro era un tempo decorata con un rilievo oggi sbiadito. Rappresentava lo stemma del re, dell'abbazia e della città: due angeli che sorreggevano lo stemma reale con tre gigli sormontati dalla corona reale, al di sotto di due file di conchiglie poste a due a due (richiamo del Monte, vassallo del re di Francia) e per sostegno due pesci posti in fasci doppi ondulati (evocazione di onde durante le maree).

La Grand Rue

(La Grand Rue)

(La Grand'Rue)

  Il visitatore raggiunge quindi lo stesso livello della Grand-Rue del paese, una stretta stradina che sale verso l'abbazia, serpeggiando tra due file di case che risalgono per la maggior parte alla fine dell'800 e all'inizio del sec. 20° secolo ( Arcade a sbalzo, casa Artichaut, hotel Saint-Pierre, pastiche della famiglia Picquerel-Poulard costruito nel 1987 di fronte all'osteria La Licorne, casa di Tiphaine che ospita il quarto museo privato del Mont e che appartiene ancora ai discendenti di Bertrand du Guesclin). L'ultima salita alla porta dell'abbazia è fatta dall'ampio grado (scala) esterno. Largo 4 metri, era sbarrato a metà rampa da una porta a bilico, sorvegliata da un guardiano installato in una nicchia visibile a sinistra. Gli abitanti di Mons chiamano questa scala il Monteux.

Il Camminamento dei Bastioni

(Il Camminamento dei Bastioni)

(Le Chemin des Bastions)

  Il camminamento dei bastioni, traforato da caditoie e fiancheggiato da sette torri, offre numerosi punti panoramici sulla baia, a perdita d'occhio, ma anche sulle case del paese. I blocchi abitativi sono costituiti da due tipologie costruttive, case a graticcio e in pietra, ma la colorazione delle facciate non sempre permette di differenziarle.

Le Torri

(Le Torri)

(Les tours)

  Le torri sono successivamente e dal basso verso l'alto quelle di: torre del re, vicino all'ingresso; Torre arcade; Torre della Libertà; Torre Bassa Basse (ridotta nel XVI secolo per fornire una spianata per l'artiglieria); Torre di Cholet; Tour Boucle e il suo grande bastione e postierla a Trou du Chat (attualmente inaccessibile) e infine la Tour du Nord

La Corte del Barbacane

(La Corte del Barbacane)

(La Cour de la Barbacane)

  Una piccola scalinata unisce a destra la corte del barbacane merlato progettata alla fine del XIV secolo durante l'abbazia dell'abate Pierre Le Roy. Dotato di posti di sorveglianza traforati da feritoie, proteggeva l'ingresso del castello all'abbazia, costituito da due torri rotonde poste in mensola, sostenute da vicoli piramidali modanati. Il cortile è dominato dal timpano orientale della Merveille e dalla sagoma affusolata della torre Corbins che lo fiancheggia.

Verso l'ingresso dell'Abbazia

(Verso l'ingresso dell'Abbazia)

(Vers l'entrée de l'Abbaye)

  Sotto l'arco ribassato dell'ingresso inizia una ripida scalinata che scompare all'ombra della volta, che le è valsa l'appellativo di “le Gouffre”. Conduce alla Salle des Gardes, il vero ingresso dell'abbazia.A ovest, il secondo ingresso del Mont, con il complesso fortificato dei Fanils, è costituito dalla porta e rivellino Fanils (1530), dalla torre Fanil e dalla torre di avvistamento delle Pilette (XIII sec.) e dalla torre Gabriele (1530), un tempo sormontata da un mulino.

Rinascita religiosa e sviluppo turistico

(Rinascita religiosa e sviluppo turistico)

(Renouveau religieux et développement touristique)

  Dal 1878 al 1880 lo Stato fece costruire una diga stradale lunga 1.930 m tra il Mont e la terraferma (in località La Caserne) come estensione della vecchia strada Pontorson. Questa carreggiata era utilizzata dalla linea Pontorson-Mont-Saint-Michel e dal suo tram a vapore nel 1899

I Pellegrinaggi e il Turismo Religioso

(I Pellegrinaggi e il Turismo Religioso)

(Pèlerinages et tourisme religieux)

  Questi sviluppi favorirono il turismo ma anche il pellegrinaggio di Mons, pellegrini diretti al Mont, per i più facoltosi, con le famose “breaks à impériale” e le “maringottes” che forniscono il collegamento dal villaggio di Genêts, oppure a piedi o con il tram.

Lo Sviluppo del Turismo

(Lo Sviluppo del Turismo)

(Le développement du tourisme)

  Lo sviluppo dell'abbazia favorisce lo sviluppo del turismo: la frequenza annuale, da 10.000 visitatori nel 1860, sale a 30.000 nel 1885 per superare dal 1908 i 100.000 visitatori all'ingresso del paese. Dopo la seconda guerra mondiale, il treno fu abolito a favore dell'automobile. Sulla diga sono stati allestiti parcheggi per i residenti di Mons e, ai lati della strada, per i visitatori. L'esplosione turistica avviene negli anni Sessanta con le ferie pagate, la rapida massificazione dell'automobile e il boom economico.

Dal 2001 i fratelli e le sorelle delle Fraternità monastiche di Gerusalemme, provenienti dalla chiesa di Saint-Gervais a Parigi su iniziativa di Jacques Fihey, vescovo di Coutances e Avranches (1989-2006), assicurano una presenza religiosa durante tutto l'anno. Sostituiscono i monaci benedettini, che gradualmente abbandonarono il Monte dopo il 1979.

L'Agnello dei Prati Salmastri

(L'Agnello dei Prati Salmastri)

(L'agneau des prés saumâtres)

  Mont Saint-Michel si trova alla foce del Couesnon. Sul versante terrestre, già antichi sviluppi di dighe hanno consentito fino ad oggi di ricavare dal mare terreni destinati all'agricoltura e all'allevamento (tra cui quello ovino, qualificato come ovino "del prato salmastro"). Il montone o l'agnello del prato salato, chiamato grévin, è quindi una specialità normanna, da gustare al meglio alla griglia sul fuoco di legna.

La Frittata di Mamma Poulard

(La Frittata di Mamma Poulard)

(Omelette de la Mère Poulard)

  Una grande attività mediatica, a cui il disegnatore Christophe ha preso parte con la sua famiglia Fenouillard, circonda la preparazione della frittata della madre Poulard (dal nome del ristorante situato nel paese e famoso per questa specialità). E' fatta di uova e panna fresca, montate abbondantemente in una bacinella di rame con una lunga frusta ad un ritmo speciale che i passanti possono sentire prima di essere cotte in una padella di rame sul fuoco di legna.

Introduzione: L'Architettura

(Introduzione: L'Architettura)

(Présentation : Architecture)

  L'abbazia benedettina fu edificata a partire dal X secolo con parti giustapposte che si sono sovrapposte le une alle altre negli stili che vanno dal carolingio al romanico al gotico fiammeggiante. I diversi edifici necessari alle attività del monastero benedettino sono stati inseriti nello spazio angusto a disposizione.

Una meraviglia in 157 metri di altezza

(Una meraviglia in 157 metri di altezza)

(Une merveille de 157 mètres de haut)

  Costruita già nel X secolo, l'abbazia benedettina abbonda di meraviglie architettoniche costruite in stile carolingio, romanico e gotico fiammeggiante. Il livello del primo gradino dell'ingresso dell'abbazia è di 50,30 m slm Il pavimento della chiesa, chiostro e refettorio è a quota 78,60 m53 mentre la guglia neogotica che funge da piedistallo per la statua di San Michele è alto 40 metri. L'altezza della pavimentazione, dalla chiesa alla punta della spada di San Michele, raggiunge i 78,50 m, il che fa culminare il monte a 157,10 m di altezza

Il culto di San Michele

(Il culto di San Michele)

(Le culte de San Michele)

  Secondo la leggenda l'arcangelo Michele apparve nel 709 al vescovo di Avranches, sant'Auberto, chiedendo che gli fosse costruita una chiesa sulla roccia. Il vescovo ignorò tuttavia per due volte la richiesta finché San Michele non gli bruciò il cranio con un foro rotondo provocato dal tocco del suo dito, lasciandolo tuttavia in vita. Il cranio di Sant'Auberto con il foro è conservato nella cattedrale di Avranches.

Venne quindi sistemato un primo oratorio in una grotta e la precedente denominazione di Mont-Tombe fu sostituita con quella già citata di Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer.. Il culto dell'Arcangelo Michele si sviluppò intorno al V secolo entro un contesto di religiosità arcaica, in cui trovava grande seguito la venerazione di quei santi percepiti come affini alle divinità di ascendenza norrena della tradizione longobarda e ha fatto di Mont Saint-Michel una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità nei secoli. Esso è infatti uno dei maggiori luoghi di culto europei intitolati all'Arcangelo Michele, insieme all'analoga abbazia inglese di St. Micheal’s Mount in Cornovaglia, alla celebre Sacra di San Michele in val di Susa e al Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano.

I Circuiti di Visita dell'Abbazia

(I Circuiti di Visita dell'Abbazia)

(Les Circuits de Visite de l'Abbaye)

  livello 1: il Grand Degré esterno, una scala di 100 gradini, dà accesso al cortile dello Châtelet; sotto l'arco basso del suo ingresso inizia la scala del Gouffre, che conduce alle Porterie o stanza delle Guardie; cappellania (biglietteria);
livello 3: l'interno Grand Degré, in 90 gradini, conduce alla sala Saut-Gautier (reception, modelli) e al sagrato della chiesa (terrazza panoramica); chiesa abbaziale; chiostro; refettorio;
livello 2: discesa tramite la scala maurista; stanza degli ospiti; Cappella della Santa Maddalena; cripta dei Grandi Pilastri; Cappella di San Martino; ossario con gazebo e ruota di scoiattolo; Cappella di Saint-Etienne; galleria sud-nord; passeggiata dei monaci (vista della stanza della Cavalcavento e della Cella del Diavolo); Sala dei Cavalieri;
scala al livello 1: cantina (negozio); uscita attraverso i giardini e la facciata nord dell'abbazia.

Livello 1

(Livello 1)

(Niveau 1)

  Il Grand Degré esterno, una scala di 100 gradini, dà accesso al cortile dello Châtelet; sotto l'arco basso del suo ingresso inizia la scala del Gouffre, che conduce alle Porterie o stanza delle Guardie; cappellania (biglietteria)

Livello 2

(Livello 2)

(Niveau 2)

  Discesa tramite la scala maurista; stanza degli ospiti; Cappella della Santa Maddalena; cripta dei Grandi Pilastri; Cappella di San Martino; ossario con gazebo e ruota di scoiattolo; Cappella di Saint-Etienne; galleria sud-nord; passeggiata dei monaci (vista della stanza della Cavalcavento e della Cella del Diavolo); Sala dei Cavalieri

Livello 3

(Livello 3)

(Niveau 3)

  Il Grand Degré interno, in 90 gradini, conduce alla sala Saut-Gautier (reception, modelli) e al sagrato della chiesa (terrazza panoramica); chiesa abbaziale; chiostro; refettorio

Scala al livello 1

(Scala al livello 1)

(Escalier au niveau 1)

  Cantina (bookstore); uscita attraverso i giardini e la facciata nord dell'abbazia.

Chiesa collegiata di Saint-Michel nel IX e X secolo

(Chiesa collegiata di Saint-Michel nel IX e X secolo)

(Collégiale Saint-Michel aux IXe et Xe siècles)

  I canonici di Mont-Saint-Michel si mostrano, durante il primo secolo del loro insediamento, fedeli alla missione che li legava al culto dell'Arcangelo San Michele: la loro montagna diventa luogo di preghiera, di studio e di pellegrinaggio, ma il epoca di stabilità vissuta dalla Neustria durante il regno di Carlo Magno lasciò il posto, alla morte dell'imperatore, a un periodo di grande disordine. Mentre il resto della Gallia subiva le invasioni barbariche, religione e scienza trovarono rifugio e asilo nella diocesi di Avranches, e soprattutto a Mont-Saint-Michel.

Le Incursioni Vichinghe

(Le Incursioni Vichinghe)

(Les raids vikings)

  Approfittando della disunione dei nipoti di Carlo Magno, le incursioni dei Vichinghi, prima contenute, riacquistano nuovo vigore.

Le vicende di questo periodo non sospensero dapprima i pellegrinaggi di Mons di cui questa venerata roccia divenne il centro. I Vichinghi raggiunsero Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer nell'847 e saccheggiarono la collegiata. Durante altre incursioni vichinghe, sembra che i canonici del Monte non abbiano lasciato il loro santuario. Forse funge già da luogo fortificato o è protetto perché rientra nell'area di influenza del conte di Rennes che negoziò un'alleanza con i Vichinghi. Nell'867, il re della Francia occidentale Carlo il Calvo, incapace di difendere le sue marce occidentali, firmò con il re di Bretagna Salomone il Trattato di Compiègne in cui cedeva il Cotentin, Avranchin non faceva parte del trattato ma è probabile che in realtà apparteneva ai bretoni o che l'avevano già rilevata. Tuttavia, il Mont rimane nella diocesi di Avranches, suffraganea dell'arcidiocesi di Rouen. Il Trattato di Saint-Clair-sur-Epte, concluso nel 911 tra Carlo il Semplice e lo jarl vichingo Rollon, diede vita alla "Marca di Normandia". Rollon fu battezzato e diede ai monaci della montagna la sua terra di Ardevon, assicurando loro la sua costante protezione. Nel 933 Guillaume Longue-Épée, figlio e successore di Rollon, riconobbe l'autorità del re Raoul di Francia, che gli concesse Cotentin e Avranchin fino a La Sélune, confine tra Rennais e Avranchin. Il Mont-Saint-Michel-au-péril-de-la-Mer passò poi sotto il controllo normanno, il vecchio confine della Neustria fu ristabilito sul Couesnon, il limite tradizionale della diocesi di Avranches. Guillaume Longue-Épée continua la politica di restauro dei monasteri inaugurati dal padre.

Fondazione dell'abbazia benedettina (965 o 966)

(Fondazione dell'abbazia benedettina (965 o 966))

(Fondation de l'abbaye bénédictine (965 ou 966))

  Il rapido sviluppo della ricchezza dell'abbazia di Saint-Michel finì per costituire un serio ostacolo al suo buon funzionamento, e anche alla sua vocazione religiosa. Dotati dei mezzi per soddisfare le loro passioni, i canonici spendevano in piaceri le ricchezze derivate dalla pietà dei principi, mentre la chiesa restava deserta o era frequentata solo da chierici poco retribuiti. I nobili del paese cercavano di ottenere i benefici della ricca abbazia per spenderli meglio nei piaceri della tavola, del mondo e della caccia, dove ormai trascorreva la loro esistenza.

Il Duca Riccardo

(Il Duca Riccardo)

(Le Duc Ricardo)

  Quando Riccardo I "senza paura", figlio di Guillaume Longue-Épée, gli succedette come duca di Normandia, cercò di risolvere il problema facendo comparire davanti a sé i canonici per rimproverarli dei loro eccessi e ricordare loro il santo carattere di l'abbazia. Dopo aver tentato, invano, di riportarli alla regolarità della vita religiosa, con rimostranze, preghiere e minacce, Riccardo decise, dopo l'approvazione di papa Giovanni XIII e del re Lotario, di sostituire la collegiata du Mont con un monastero (un cenobium) facendovi erigere benedettini in sostituzione dei canonici di Sant'Auberto, come menzionato nell'Introductio monachorum ("l'insediamento dei monaci"), trattato composto intorno al 1080-1095 da un monaco di Mont-Saint -Michel che cerca di difendere la tesi dell'indipendenza del monastero rispetto al potere temporale.

L’arrivo dei Benedettini

(L’arrivo dei Benedettini)

(L'arrivée des Bénédictins)

  Dopo essere andato ad Avranches, seguito da un grande corteo di prelati e signori e trenta monaci delle vicine abbazie normanne (monastero di Saint-Wandrille, Saint-Taurin di Évreux e Jumièges), Richard invia uno degli ufficiali della sua corte con diversi soldati a Mont-Saint-Michel, per notificare i suoi ordini ai canonici: devono sottomettersi alle austerità della vita monastica vestendo l'abito di San Benedetto o lasciando il Mont. Solo uno si sottomise, mentre tutti gli altri abbandonarono il luogo, lasciando l'abate Maynard I, che proveniva dall'Abbazia di Saint-Wandrille, a stabilirvi il governo benedettino. La sostituzione dei canonici con i monaci benedettini avvenne nel 965 o 966, anno scelto come quello di fondazione dell'abbazia di Mont-Saint-Michel. Da allora i duchi di Normandia vollero fare del Mont uno dei grandi centri di pellegrinaggio della cristianità e avviarono vasti cantieri. Fu l'inizio delle ore gloriose per l'abbazia che sarebbe stata diretta da quarantuno abati benedettini, dal 966 al 1622 (data in cui l'abbazia si unì alla congregazione di Saint-Maur, i cui religiosi portarono un rinnovamento della vita monastica ed evitarono la rovina del luogo), regnando al Monte su anime e corpi.

I Materiali da Costruzione

(I Materiali da Costruzione)

(Les matériaux de construction)

  Furono questi primi monaci benedettini a dotare l'abbazia della chiesa preromanica a doppia navata di "Notre-Dame-sous-Terre", poi fecero costruire la navata della chiesa abbaziale dal 1060, compreso l'attraversamento del transetto sulla cima della roccia. Essendo l'isola del Mont troppo piccola per ospitare una cava di pietra, le pietre utilizzate provengono dall'esterno: pietra di Caen la cui tenerezza favorisce l'esecuzione di sculture molto dettagliate (fregio dei portici e pennacchi del chiostro) e soprattutto granito che deriva dal cave delle isole Chausey dove viene scavato nella roccia da scalpellini, trasportato via mare (blocchi trainati da piccole imbarcazioni o chiatte, per mezzo di gomene e verricello azionati con l'alta marea) e montato in blocchi sigillati dai muratori. Si tratta più precisamente di una granodiorite con sfumatura grigio-bluastra, tessitura granulosa, grana fine-medio, con dominante mica bianca. Le enclavi surmicee, di colore scuro, sono abbondanti. Queste enclavi sono ricche di miche nere che contengono ferro e la cui alterazione provoca un'ossidazione di tipo "ruggine", formando così macchie dorate brunastre. La paragenesi principale di questa granodiorite comprende: feldspati (53,5%) di cui il 38,5% di plagioclasio da bianco di cui il 38,5% di plagioclasio da bianco a grigio-blu (oligoclasio-andesina) e il 15% di feldspato di potassio bianco o rosa (microclina); quarzo, grigio vetroso (31%); biotite, mica a scaglie nere (14,5%)25. Questo granitoide è stato utilizzato, tra l'altro, per la costruzione delle ville Cotentin, dei marciapiedi di Londra e per la ricostruzione di Saint-Malo (marciapiedi, banchine) nel 1949.

La Conquista Normanna

(La Conquista Normanna)

(La conquête normande)

  Tra l'anno 1009 e il 1020 circa, la terra tra Sélune e Couesnon fu conquistata dai Bretoni, rendendo definitivamente Mont Saint-Michel un'isola normanna. Questi conflitti non impedirono ai duchi di Bretagna Conan le Tort, morto nel 992, e Geoffrey I, morto nel 1008, di essere sepolti, come benefattori, a Mont-Saint Michel. Questa conquista da parte dei sovrani normanni sarà decisiva per il futuro dell'abbazia. Rimane infatti viva la disputa tra la Chiesa cattolica ei discendenti dei Vichinghi, poiché per secoli gli uomini del Nord hanno saccheggiato, saccheggiato e sistematicamente distrutto i monasteri lungo il loro cammino. Anche la Normandia è affidata al sovrano Rollon a condizione che sia battezzato. I nuovi padroni di Normandia sono quindi desiderosi di impegnare la Chiesa per dimostrare di essere diventati dei buoni cristiani, elemento essenziale sia nei rapporti con le loro popolazioni, sia in quelli con la corona di Francia. Il finanziamento di monasteri e chiese, e in particolare dell'abbazia di Mont Saint Michel, offre quindi un'occasione perfetta per riscattare la sua immagine e mostrarsi come difensore e promotore della religione cristiana sul loro territorio. L'ascesa del Monte sotto la sovranità normanna sarà quindi il risultato di questioni molto politiche

Un Centro di Traduzione nel XII secolo

(Un Centro di Traduzione nel XII secolo)

(Un centre de traduction au XIIe siècle)

  Nella prima metà del XII secolo i benedettini di Mont-Saint-Michel avrebbero avuto, secondo diversi storici, una grande influenza sullo sviluppo intellettuale dell'Europa traducendo Aristotele direttamente dal greco antico al latino; il più antico dei manoscritti delle opere di Aristotele, in particolare le Categorie, risale al X e XI secolo, cioè prima dell'epoca in cui a Toledo si fecero altre traduzioni dall'arabo, o in Italia.

"[...] La biblioteca di Mont-Saint-Michel nel XII secolo comprendeva testi di Catone il Vecchio, il Timeo di Platone (in traduzione latina), varie opere di Aristotele e Cicerone, estratti da Virgilio e Orazio..."
— Régine Pernoud, Per porre fine al Medioevo, ed. Soglia, coll. Punti di storia, 1979, p. 18. —
Il Mont-Saint-Michel raggiunse poi il suo apice con l'abate Robert de Torigni, consigliere privato del duca di Normandia, Enrico II d'Inghilterra.

XIII° secolo

(XIII° secolo)

(13ème siècle)

  Nel 1204, dopo la decadenza di Giovanni Senza Terra (Jean-sans-Terre), il re di Francia Filippo Augusto avendo riconosciuto, in un secondo tempo, Artù di Bretagna come successore del re Riccardo Cuor di Leone, si impegna ad impadronirsi dei feudi continentali del duca di Normandia. Nel frattempo, Jean-sans-Terre assassina suo nipote Arthur e poi devasta la Bretagna.

Il massacro di Guy de Thouars

(Il massacro di Guy de Thouars)

(Le massacre de Guy de Thouars)

  Avendo il re varcato, con un esercito, il confine della Normandia per eseguire questo giudizio, il suo alleato, Guy de Thouars, nuovo duca baillister di Bretagna, si getta su Avranchin alla testa di un esercito bretone. Mont-Saint-Michel è stato il primo punto verso il quale si sono diretti gli sforzi di Guy de Thouars prima di riconquistare Avranchin e Cotentin. Incapaci di proteggere la città, le palizzate furono spazzate via in uno shock, la città fu saccheggiata e la gente di Mons massacrata, indipendentemente dall'età o dal sesso. L'attacco bretone arrivò a irrompere contro le fortificazioni del monastero: dopo lunghi e inutili sforzi, Guy de Thouars, disperando di prendere il controllo di un recinto difeso con disperazione, si ritirò consegnando la città al fuoco. Il disastro si sviluppò con tale violenza che le fiamme, precipitandosi verso la sommità del monte, traboccarono sull'abbazia, di cui ridussero in cenere quasi tutti gli edifici. Solo le mura e le volte resistettero e sfuggirono a questa conflagrazione. Quindi saccheggia la cattedrale di Avranches e continua la sua corsa alla conquista di Avranchin e Cotentin.

La ricostruzione di Filippo Augusto

(La ricostruzione di Filippo Augusto)

(La reconstitution de Philippe Auguste)

  Filippo Augusto profondamente addolorato per questo disastro e, volendo cancellare le tracce di questa disgrazia, inviò all'abate Jordan una grossa somma di denaro destinata a riparare queste devastazioni. Furono gli abati Jourdain e Richard Tustin a circondare l'abbazia con un primo recinto fortificato. Di queste opere restano: la Belle Chaise, la torre ottagonale Corbins all'estremità della Merveille ei bastioni settentrionali, sopra il bosco dell'abbazia. Della stessa epoca risalgono la torre Fanils, la torre di avvistamento delle Pilette e ad ovest i bastioni che circondano la rampa di accesso che funge da secondo ingresso al Mont.

Ricostruito in stile architettonico normanno, con abaco di capitelli circolari, pennacchi in pietra di Caen, motivi vegetali, ecc., il chiostro della Merveille fu completato nel 1228

Guerra dei cent'anni

(Guerra dei cent'anni)

(Guerre de Cent Ans)

  Guillaume du Merle, capitano generale dei porti della Normandia, istituisce una guarnigione reale nel 1324. Il priore di Mont Nicolas le Vitrier stabilisce con i suoi monaci nel 1348 un accordo che divide il reddito in due parti, una per il monastero, l'altra, riservato a se stesso, costituendo la mensa abbaziale. All'inizio del conflitto, l'abbazia perse tutte le entrate dei suoi priorati inglesi.

1356-1386

(1356-1386)

(1356-1386)

  Nel 1356 gli inglesi presero Tombelaine, vi stabilirono una bastiglia e iniziarono l'assedio dell'abbazia, la testa di ponte francese nella Normandia inglese. Poco dopo Bertrand Du Guesclin fu nominato capitano della guarnigione di Mont e vinse numerose vittorie che permisero di scongiurare la minaccia inglese per diversi anni.

Il castello con le sue torrette a sbalzo su un contrafforte, costruito durante l'abbazia di Pierre Le Roy, alla fine del XIV secolo e completato nel 1403.
Nel 1386 Pierre Le Roy fu eletto abate e ordinò la costruzione della torre Perrine, del barbacane merlato con doppio accesso chiuso da ante basculanti, del Grand Degré e della torre Claudine che lo vegliano, e dello Châtelet

1417-1421

(1417-1421)

(1417-1421)

  Dopo la battaglia di Agincourt, il nuovo abate, Robert Jollivet, fece costruire dal 1417 un bastione a protezione del paese, nonché una grande cisterna scavata “nella viva roccia” dietro l'abside dell'abbazia nel 1418 per rifornire il monte di acqua dolce. Nel 1419 Rouen cadde nelle mani degli inglesi. Le Mont era allora l'unica città della Normandia che resistette all'occupante. Temendo il potere inglese, Robert Jollivet offrì i suoi servizi al re d'Inghilterra nel 1420, ma un anno dopo Carlo VII nominò Jean VIII d'Harcourt capitano del Monte per affrontare il rischio dell'invasione inglese.

1423-1425

(1423-1425)

(1423-1425)

  Il Mont era allora l'unico sito in Normandia ancora a resistere agli inglesi che lo assediarono tra il 1423 e il 1440, stabilendo un blocco via terra e via mare e costruendo due bastiglie su Tombelaine e Ardevon.

La battaglia del 16 giugno 1425

(La battaglia del 16 giugno 1425)

(La bataille du 16 juin 1425)

  Il duca di Bretagna, nonostante la sua alleanza con gli inglesi, è diffidente nei loro confronti e dei pericoli che il possesso di questa roccia da parte di questo paese rappresenterebbe per le sue province. Su suo ordine, il sieur Briand III de Châteaubriant-Beaufort, il suo ammiraglio, Guillaume de Montfort cardinale e vescovo di Saint-Malo, equipaggiano segretamente in questo porto diverse navi che sono armate dai signori di Combourg, Montauban, Chateaubriand, ecc., con un gran numero di cavalieri e scudieri bretoni, tutti decisi ad attaccare le navi inglesi. Questa spedizione mette in rotta la flotta inglese (battaglia del 16 giugno 1425).

Quando lo squadrone vittorioso arrivò a sbarcare a Mont-Saint-Michel, le truppe assedianti, temendo un attacco combinato dei Montois e dei cavalieri bretoni, abbandonarono frettolosamente le loro bastiglie, lasciando piena libertà di rifornire il luogo assediato. Non appena gli inglesi videro partire lo squadrone ausiliario, si affrettarono a venire a dare il cambio alle sue fortificazioni.
Il Mont-Saint-Michel è allora assediato con più stretto rigore; tutte le sue comunicazioni con la spiaggia erano intercettate e, ad ogni marea, la guarnigione di Mons non poteva tentare di rifornirsi senza che la spiaggia diventasse teatro di sanguinose scaramucce.

Jean organizza un attacco a sorpresa con il suo alleato, Jean de La Haye, e le pattuglie inglesi assediate che vengono schiacciate ("più di 200 cadaveri sono rimasti sul posto") dopo di che gli inglesi si nascondono nei loro forti.

1424-1425

(1424-1425)

(1424-1425)

  Jean d'Harcourt fu ucciso nella battaglia di Verneuil nell'agosto 1424 e fu sostituito da Jean de Dunois, non appena fu sfidato. I monaci del Monte rafforzarono le loro difese con fondi propri, portando parte della loro argenteria religiosa da fondere presso l'officina monetaria installata sul Monte dal re dal 1420. Gli inglesi rinforzarono Tombelaine. Louis d'Estouteville sostituì Jean il 2 settembre 1424, e quest'ultimo ritirò dalla città, il 17 novembre 1424, le donne, i bambini ei prigionieri. Tombelaine è ulteriormente rinforzato. Ad ogni bassa marea, gli Inglesi scendono da essa alle pareti del Mont. La comunicazione è possibile solo attraverso schermaglie e combattimenti.
Fu nel giugno o luglio del 1425 che gli inglesi reclutarono combattenti, tra cui Robert Jollivet, anche a Granville, tra cui Damour Le Bouffy (che ricevette 122 sterline per 30 giorni), e lanciarono un terribile attacco, che fallì, contro i michelisti e i cavalieri bretoni.

Nel novembre del 1425 d'Estouteville organizzò una “sanguinosa lezione di prudenza”: una sortita a sorpresa in forze che rovesciò gli inglesi, “il massacro fu orribile”. I monaci impegnano tutti i loro preziosi accessori e rafforzano le loro fortificazioni, costruiscono la porta, la saracinesca e il ponte levatoio. Carlo VII li incoraggia a difendersi e, poiché sono isolati, li autorizza a coniare monete nel 1426. Gli inglesi restano fermi fino al 1433.

L’assedio dei 30 anni

(L’assedio dei 30 anni)

(Le siège de 30 ans)

  Nel 1433, un incendio distrusse parte della città, e gli inglesi colsero l'occasione per attaccare l'abbazia. Fu una grande offensiva quella che Thomas de Scales lanciò il 17 giugno 1434, in alta e bassa marea, con artiglieria e macchine da guerra. La storiografia romantica dei 119 cavalieri normanni difensori del Mont-Saint-Michel che resistettero per trent'anni e che durante questo attacco compirono un tale massacro che i 20.000 inglesi furono respinti e inseguiti sulle rive, è un'immagine di Epinal inventata negli anni ottanta dell'Ottocento. Durante questo assedio di 30 anni, l'abbazia fortezza fu difesa stabilmente solo da una ventina di persone, mentre i 119 cavalieri avrebbero potuto avere membri della famiglia nell'esercito inglese, l'assalto del 1434 non comprendeva più di 2.000 inglesi. Ultimo attacco degli inglesi, durante il quale l'esercito di Thomas Scalles abbandonò le bombarde (due di questi pezzi di artiglieria, le famose "Michelettes", sono visibili all'ingresso di Mont-Saint-Michel), dopodiché si accontentarono di osservarli da Tombelaine e dalle loro bastiglie. Da quel momento in poi, il Monte non subì più assedio fino alla liberazione della Normandia nel 1450

La Trasformazione in Carcere

(La Trasformazione in Carcere)

(La transformation en prison)

  Simbolo nazionale di resistenza contro gli inglesi, il prestigio dell'abbazia è tuttavia diminuito a partire dal XII secolo, perdendo il suo interesse militare e religioso (il sistema di encomio istituito nel 1523 dal re di Francia finisce per rovinare l'abbazia), anche se i re continuò a venire in pellegrinaggio al Monte e vi rimase un rogo durante le Guerre di Religione (gli Ugonotti tentarono di impadronirsi di questo bastione della Lega Cattolica nel 1577nota 6, 1589nota 7, 1591): divenne, sotto l'Ancien Régime, un luogo di detenzione per diverse persone incarcerate sotto diverse giurisdizioni: le leggende affermano che gli abati istituissero segrete a partire dall'XI secolo. Una prigione di Stato è attestata sotto Luigi XI che fece insediare una “bambina” nella casa abbaziale romanica, una gabbia di legno e ferro sospesa sotto una volta. L'allentamento dei costumi (alcuni monaci vivono con mogli e figli) nonostante la riforma del 1622 ad opera dei mauristi e la mancanza di manutenzione indusse Luigi XV, nel 1731, a trasformare parte dell'abbazia in carcere statale.

La Bastiglia dei Mari

(La Bastiglia dei Mari)

(La Bastille des Mers)

  Si guadagnò il soprannome di "bastiglia dei mari" dove furono imprigionati Victor Dubourg de La Cassagne o Desforges.
Nel 1766 l'abbazia della fortezza cadde in rovina. Alla fine del 18° secolo, l'abbazia ospitava solo una decina di monaci. Paradossalmente, questo uso penitenziario salvò questa grande testimonianza di architettura religiosa perché molte abbazie divenute demanio nel 1789 furono rase al suolo, vendute a privati, trasformate in cave di pietra o andate in rovina per mancanza di manutenzione.

Quando gli ultimi benedettini lasciarono il Mont nel 1791 (l'abbazia fu allora designata con il nome di "Mont Michel") durante la Rivoluzione, divenne poi solo una prigione dove furono incarcerati, dal 1793 (portò poi il nome di " Mont libre ”), più di 300 sacerdoti refrattari.

La Prigione dopo la Rivoluzione Francese

(La Prigione dopo la Rivoluzione Francese)

(La prison après la Révolution française)

  Numerosi disordini denunciarono i maltrattamenti: sotto Luigi Filippo d'Orléans, prigionieri, ultrarealisti o repubblicani, anche se non si mescolavano durante le loro passeggiate due volte al giorno sulla piattaforma davanti al la chiesa, si ribellarono contro il direttore della prigione Martin des Landes che viene sostituito. Tuttavia, grazie alle “pistole”, i più facoltosi possono pagare i carcerieri per ottenere scampagnate nella città bassa, gli altri possono prendere in prestito rare opere copiate dai monaci nello scriptorium. L'abbazia fu trasformata nel 1810 in un penitenziario, prendendo in carico i prigionieri condannati a lunghe pene. Fino a 700 detenuti (uomini, donne e bambini42) lavoreranno nei locali dell'abbazia trasformati in laboratori, in particolare realizzando cappelli di paglia nella chiesa abbaziale suddivisa su tre livelli: refettorio al piano inferiore, dormitorio al livello intermedio, laboratorio di tessitura sotto i tetti. 10. Nel 1834 la chiesa subì un incendio alimentato dalla paglia. Dopo la detenzione al Mont di socialisti come Martin Bernard, Armand Barbès e Auguste Blanqui, vari intellettuali, tra cui Victor Hugo (che esclamò "credi di vedere un rospo in un reliquiario" visitandolo), denunciarono l'abbazia-prigione il cui lo stato di degrado rende le condizioni di vita insopportabili.

La Chiusura della Prigione nel 1863

(La Chiusura della Prigione nel 1863)

(La fermeture de la prison en 1863)

  Napoleone III decise di chiudere nel 1863 questa casa di forza e correzione che aveva visto passare 14.000 prigionieri, ma il decreto imperiale di abolizione fu emanato anche per un motivo pratico: in un'alta marea nel 1852, il fiume Sélune venne a scavare intorno al monte un letto che lo isolò completamente con la bassa marea, che ostruisce gli approvvigionamenti. I 650 prigionieri di stato e detenuti di common law sono stati quindi trasferiti sulla terraferma.
Nel 1794 un dispositivo telegrafico ottico, il sistema Chappe, fu installato in cima al campanile, rendendo così Mont-Saint-Michel un collegamento nella linea telegrafica Parigi-Brest. Nel 1817 le numerose modifiche apportate dall'amministrazione carceraria sono causa del crollo dell'edificio fatto costruire da Robert de Torigni.

Il Monumento Storico

(Il Monumento Storico)

(Le Monument Historique)

  L'abbazia fu affittata al vescovo di Coutances dal 1863 e nel 1867 riacquistò la sua vocazione primaria. Il 3 luglio 1877 si svolsero nella chiesa abbaziale i grandiosi festeggiamenti dell'incoronazione della statua di San Michele, nel bel mezzo di un periodo di riaffermazione sacrale. Celebrate dal vescovo di Coutances Abel-Anastase Germain alla presenza di un cardinale, otto vescovi e mille sacerdoti, queste feste attirano 25.000 pellegrini.

Il Restauro del Monumento

(Il Restauro del Monumento)

(La restauration du monument)

  Viollet-le-Duc visite le mont en 1835, mais ce sont ses élèves, Paul Gout et Édouard Corroyer (la fameuse Mère Poulard fut sa femme de chambre), qui sont destinés à restaurer ce chef-d'œuvre de l'art gothique francese. Lavori urgenti di consolidamento e restauro dell'abbazia, dichiarata monumento storico nel 1862, furono eseguiti dal 1872 da Édouard Corroyer, archivista di Monumenti storici, incaricato dal Ministero della Pubblica Istruzione con la missione di restaurare du Mont e il suo restauro. Il campanile e la guglia, danneggiati da temporali e fulmini che incendiarono l'abbazia dodici volte, furono ricostruiti tra il 1892 e il 1897 in caratteristici stili ottocenteschi, neoromanico per il campanile, neogotico per la guglia. L'architetto Victor Petitgrand dovette smantellare la torre romanica per rinforzarla, alta più di 170 metri sul livello del mare: segno ostentato di appropriazione del luogo, questa guglia conferisce al Mont l'attuale sagoma piramidale.

La Statua dell'Arcangelo San Michele

(La Statua dell'Arcangelo San Michele)

(La Statue de l'Archange San Michele)

  (statua in lastre di rame laminato, sbalzato e dorato) che corona la guglia (completata finalmente nel 1898) fu realizzata nel 1895 dallo scultore Emmanuel Frémiet nelle officine Monduit che aveva già lavorato per Viollet-le-Duc. Misurando 3,5 m, pesando 800 chilogrammi ed essendo costata 6.000 franchi (15.000 euro oggi), fu eretta il 6 agosto 1897 ma visse curiosamente la stessa indifferenza mediatica della costruzione della guglia. Tre punte parafulmine fissate all'estremità delle ali e la spada consentono di allontanare il pericolo di fulmini. Come la guglia dell'abate Guillaume de Lamps costruita nel 1509 che già sosteneva una figura dorata di San Michele (questa guglia fu abbattuta nel 1594 a seguito di un incendio provocato da un fulmine), questa statua brilla ai raggi del sole e ha un effetto suggestivo sul visitatore e sul pellegrino.

Notre Dame Sous Terre

(Notre Dame Sous Terre)

(Notre-Dame Sous-Terre)

  I successivi ampliamenti dell'abbazia finirono per inglobare tutta l'originaria chiesa abbaziale, edificata intorno alle 900, finché fu dimenticata, prima del suo ritrovamento durante gli scavi tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Restaurata negli anni '60, questa cappella offre un notevole esempio di architettura preromanica carolingia. Si tratta di un vano con volta a botte di 14×12 m, diviso sin dall'origine in due navate da un muro mediano trafitto da due grandi arcate, che sostenevano, prima del loro crollo, tre dei pilastri della navata romanica della chiesa. I cori di Notre-Dame Sous-Terre sono sormontati da una piattaforma che serviva probabilmente per presentare le reliquie ai fedeli radunati nelle navate, prevenendone il furto. Gli archi sono costruiti con mattoni piani assemblati con malta, secondo la tecnica carolingia. Gli edifici romanici dell'abbazia furono poi rialzati ad ovest e sopra la chiesa carolingia

Notre Dame Sous Terre, il mantenimento del ruolo simbolico

(Notre Dame Sous Terre, il mantenimento del ruolo simbolico)

(Notre Dame Sous Terre, le maintien du rôle symbolique)

  Venuta meno la sua funzione principale, gli architetti conservarono tuttavia questa stanza per il suo ruolo simbolico: secondo la leggenda di Mons, era proprio il luogo della cappella che Sant'Auberto fece costruire nel 709. Secondo la storia della scoperta delle reliquie, “De translatione et miraculis beati Autberti”, lo scheletro del vescovo sarebbe stato collocato su un altare dedicato alla Santissima Trinità, nella navata occidentale di Notre-Dame Sous-Terre. Furono esposte altre prestigiose reliquie, quelle dell'Arcangelo Michele, pur essendo immateriale (pezzo di marmo su cui Michele avrebbe messo piede, un frammento del suo mantello rosso, una spada e uno scudo, le sue due armi che, secondo una leggenda, gli sarebbe servito per sconfiggere il serpente del re inglese

La Chiesa abbaziale

(La Chiesa abbaziale)

(L'église abbatiale)

  Nel 1963, durante il restauro della terrazza panoramica, Yves-Marie Froidevaux ritrovò sotto terra le fondamenta della parete nord della navata romanica, le sue tre campate occidentali, le due torri quadrate disegnate contro la prima facciata del XII secolo, e tra queste due torri, tre gradini che indicano l'ingresso iniziale.
Si accede tramite la cosiddetta scalinata Grand Degré al terrazzo lastricato di ponente (detto terrazzo di ponente), costituito dal piazzale originario della chiesa e dalle prime tre campate della navata distrutta.

Con l'intensificarsi dei pellegrinaggi, si decide di ampliare l'abbazia costruendo una nuova chiesa abbaziale al posto degli edifici dell'abbazia che vengono trasferiti a nord di Notre-Dame-Sous-Terre. La chiesa ha una lunghezza di 70 m, un'altezza di 17 m alle pareti della navata, 25 m sotto la volta del coro.

La Nuova Chiesa abbaziale

(La Nuova Chiesa abbaziale)

(La nouvelle église abbatiale)

  La nuova chiesa abbaziale ha tre cripte che fungono da fondamenta: la cappella delle Trenta Candele (sotto il braccio del transetto nord), la cripta del Gros Piliers, che sostiene il coro, a est, e la cappella di Saint-Martin , sotto il braccio del transetto sud (1031-1047). La navata, sul lato ovest, poggia su Notre-Dame-sous-Terre. L'abate Ranulphe iniziò quindi la costruzione della navata nel 1060. Nel 1080 furono costruiti tre piani di edifici conventuali in stile romanico a nord di Notre-Dame-Sous-Terre, tra cui la sala dell'Aquilon, che fungeva da cappellania di accoglienza pellegrini, la passeggiata dei monaci e il dormitorio. Sono state avviate anche la cantina e la cappellania della futura Merveille. Ornata da un falso dispositivo su fondo bianco, la navata era illuminata da corone di luce e doveva formare un universo ricco di colori, in contrasto con l'attuale semplicità.

Le Ricostruzioni Successive

(Le Ricostruzioni Successive)

(Les reconstructions ultérieures)

  Mal consolidate, le navate nord della navata crollarono sugli edifici del convento nel 1103. L'abate Ruggero II li fece ricostruire (1115-1125). Nel 1421 fu la volta del coro romanico a crollare. Verrà ricostruita in stile gotico fiammeggiante tra il 1446 e il 1450, poi dal 1499 al 1523. A seguito di un incendio nel 1776 furono demolite le tre campate occidentali della navata e nel 1780 fu costruita una nuova facciata: costruita nello spirito dell'epoca , cioè nell'architettura neoclassica, si compone di un primo livello con una porta centrale circondata da due porte laterali, e colonne agganciate decorate con capitelli di riutilizzo. L'incendio nella cella dei prigionieri installata nella navata della chiesa nel 1834 divorò completamente l'ossatura del solaio e le pareti, danneggiando le sculture e i capitelli, quelli attuali risalenti all'Ottocento. Una fascia fa da sostegno alle finestre sormontate da un arco semicircolare. Il pavimento è scandito anche da colonne agganciate con capitelli di ordine dorico. Un frontone triangolare corona la trabeazione di questo piano, terminando la campata centrale ai lati della quale le campate laterali sono smorzate in muri di contrafforti che conducono a colonne terminate da pyramidions che si ispirano allo stile del "ritorno dall’Egitto”

La Navata

(La Navata)

(La nef)

  L'elevazione della navata, su tre livelli, è resa possibile dalla leggera boiserie del soffitto. Questo prospetto è in puro stile normanno e sarà generalizzato in pietra da taglio nel XII secolo, prefigurando le cattedrali gotiche: il primo livello è costituito da grandi arcate sorrette da pilastri quadrati (1,42 m di lato) e delimitate da quattro colonne impegnate un terzo della loro di diametro e non più prismatiche ma di profilo torico, separando le due navate abbastanza strette nota 14 con volte a crociera; sopra, un piano di tribune con due arcate per campata, ciascuna divisa in due campate gemelle; il terzo livello è costituito da alte finestre.

Il Coro Gotico

(Il Coro Gotico)

(Le chœur gothique)

  Il coro gotico si ispira a quello dell'abbazia di Saint-Ouen a Rouen. I pilastri confinati con sottili nervature sostengono al piano intermedio un triforo traforato, montato sopra una balaustra traforata. Al livello superiore, ciascuna delle alte finestre, affiancata da due testate, prosegue la pianta del lucernario, al quale è collegata dal montante che scende a sostegno del secondo livello. Le chiavi di volta del coro rappresentano, tra l'altro, gli stemmi degli abati costruttori. Intorno al deambulatorio si aprono sette cappelle radianti. Due di esse contengono bassorilievi in pietra di Caen risalenti al XVI secolo (tetramorfo che simboleggia i quattro evangelisti davanti all'antico altare "Art Déco" della chiesa abbaziale, nella prima cappella a nord; Adamo ed Eva espulsi da il Paradiso Terrestre e Cristo che scende nel Limbo per concedere loro il perdono nella prima cappella a sud), rilievi corrispondenti ad alcuni frammenti policromi che decoravano l'antico recinto riservando lo spazio ai monaci. La barchetta sospesa a destra della cappella posta nell'asse della chiesa, è un ex voto fatto da uno dei prigionieri del Monte nell'800 a seguito di un desiderio a ricordo di una grazia ottenuta. La pavimentazione in cotto smaltato del coro è stata realizzata nel 1965 in sostituzione delle vecchie cementine

Le Campane

(Le Campane)

(Les cloches)

  La chiesa abbaziale ha quattro importanti campane:

Rollon, insediato dal prelato Bernardo, nel 113563;
Benoiste e Catherine, rifuse dal 4° priore Dom Michel Perron, intorno al 1635;
La campana della nebbia, fusa nel 1703, sotto la prelatura di Jean-Frédéric Karq de Bebembourg.

Le Cappelle Sotterranee: La Cripta dei Gros-Piliers

(Le Cappelle Sotterranee: La Cripta dei Gros-Piliers)

(Les Chapelles Souterraines : La Crypte des Gros-Piliers)

  Il coro della chiesa poggia su una chiesa bassa, detta Cripta dei Gros-Piliers, (Cripta dei Grandi PIlasti) resa necessaria dal dislivello tra la chiesa alta e il terreno esterno. Originariamente era la cripta absidale che fu sostituita da una cripta in stile gotico fiammeggiante, costruita dal 1446 al 1450. Questa nuova cripta, mai dedicata al culto, fu costruita per sostenere il nuovo coro crollato nel 1421 e ricostruito al contemporaneamente. La sua pianta con un deambulatorio e sei cappelle radianti alternate a colonne agganciate è quindi la stessa del coro, ma la prima campata poggia direttamente sulla roccia, le prime due campate da sud sono occupate da una cisterna e le prime due da a nord da una cisterna più piccola e da un'uscita sulla Marvel. Questa stanza ha dieci pilastri, di cui otto grandi, cilindrici, con una circonferenza di 5 metri (da cui la cripta prende il nome), senza capitelli, ma con basi ottagonali o dodecagonali, disposte a semicerchio, e due colonne centrali più sottili con il nome evocativo di palme, perché si ramificano come le foglie di queste piante. I pali romanici di questa cripta sono rivestiti con nuovi letti di granito delle isole Chausey, questi pali gotici che sostengono le sezioni dei pilastri romanici della chiesa superiore, perché non si può ragionevolmente immaginare una base, che sarebbe stata molto costosa. Questa cripta era un crocevia di traffico tra diverse stanze nella parte orientale del monastero: “una porta collega la cripta alla Cappella di Saint-Martin. Altri tre, praticati nelle due cappelle del sud, conducono uno all'Ufficiale, il secondo agli edifici dell'abbazia dal ponte fortificato gettato sul Grand Degré, il terzo a una scalinata che sale alla Chiesa Superiore, da lì, alle terrazze del triforium ed infine alla scalinata del Dentelle

Sottostrutture del transetto: La Cappella di Saint Martin

(Sottostrutture del transetto: La Cappella di Saint Martin)

(Soubassements du transept : La Chapelle Saint Martin)

  Il transetto è sorretto da due cripte a volta, note a nord come "Chapelle des Trente Cierges" e a sud "Chapelle Saint-Martin", le uniche comprese nel consueto circuito turistico. Dal 1031 al 1048 gli abati Almod, Teodorico e Suppo, successori di Ildeberto II, completarono queste cripte laterali.

Sottostrutture del transetto: La Chapelle des Trente Cierges

(Sottostrutture del transetto: La Chapelle des Trente Cierges)

(Soubassements du transept : La Chapelle des Trente Bougies)

  La pianta della Chapelle des Trente Cierges (Cappella delle Trenta Candele) è simile a quella della Chapelle Saint-Martin. Con volte a crociera e conserva importanti resti di pitture murali. Un restauro ha permesso di mettere in evidenza un motivo di “faux appareil”(decorazioni effimere), molto diffuso in tutto il medioevo, impreziosito da un fregio a fogliame. Vi si celebrava ogni giorno una messa durante la quale trenta candele accese ogni giorno dopo Prime, (Prima ora) da cui il nome della cappella

Edificio di Ruggero II, a nord della navata

(Edificio di Ruggero II, a nord della navata)

(Bâtiment de Roger II, au nord de la nef)

  A nord della navata si trova un edificio abbaziale romanico della fine dell'XI secolo comprendente, dal basso verso l'alto, la sala (o galleria o cripta) dell'Aquilone, la passeggiata dei monaci e un ex dormitorio

La Sala dell’Aquilone

(La Sala dell’Aquilone)

(La Sala dell'Aquilone (salle du cerf-volant))

  La Sala dell’Aquilone è l'ex oratorio romanico, ricostruito e modernizzato dopo il crollo della parete nord della navata nel 1103. Situata appena sotto la passerella, funge da base per l'intero edificio. È organizzato in due campate di nervature nervate su archi trasversali tracciati in archi spezzati (secondo un progetto inaugurato pochi anni prima a Cluny III), sorretti da tre pilastri assiali corrispondenti a quelli del lungomare

Passeggiata dei Monaci

(Passeggiata dei Monaci)

(Marche des moines)

  Poco sopra si trova un vano denominato "passeggiata dei monaci" corrispondente alla pianta della precedente, a tre pilastri, che è prolungato da un corridoio appoggiato direttamente sulla roccia e sorretto da due pilastri. Da questo corridoio si accede alla "Segreta del Diavolo", un grazioso vano voltato con un unico pilastro, poi alla Cappella delle Trenta Candele posta allo stesso livello e, a nord, alla Sala dei Cavalieri, posta al di sotto.

La destinazione di questa stanza del "promenoir" è incerta: ex refettorio, sala capitolare o, secondo Corroyer, ex chiostro

Dormitorio

(Dormitorio)

(Dortoir)

  Il livello superiore era occupato dall'antico dormitorio, un lungo vano coperto da intelaiatura e coperto con volta a botte a cassettoni, di cui si conserva solo la parte orientale

Edifici di Robert de Torigni

(Edifici di Robert de Torigni)

(Bâtiments de Robert de Torigni)

  L'abate Robert de Torigni fece costruire, a ovest ea sud-ovest, un gruppo di edifici comprendenti nuove abitazioni abbaziali, un edificio ufficiale, una nuova locanda, un'infermeria e la cappella di Saint-Étienne (1154-1164). Riorganizzò anche le vie di comunicazione a servizio di Notre-Dame-sous-Terre, per evitare troppi contatti tra i pellegrini e i monaci dell'abbazia.

C'è anche una “gabbia per scoiattoli” usata come argano, installata nel 1819, quando il sito fu convertito in prigione, per rifornire i detenuti. I prigionieri, camminando all'interno della ruota, ne assicuravano la rotazione e il funzionamento.
Tra le rovine dell'infermeria, crollata nel 1811, restano sopra la porta i tre morti del Racconto dei tre morti e dei tre vivi, una rappresentazione murale che mostra inizialmente tre giovani signori interrogati in un cimitero da tre morti, che ricordano la brevità della vita e l'importanza della salvezza delle loro anime

La Merveille e gli Edifici Monastici

(La Merveille e gli Edifici Monastici)

(La Merveille et les Bâtiments Monastiques)

  L'abbazia di Mont-Saint-Michel è costituita essenzialmente da due parti ben distinte: l'abbazia romanica, dove vivevano i monaci e, sul versante nord, la Merveille (la Meraviglia), eccezionale insieme di architettura gotica elevato su tre livelli, grazie alla generosità di Philippe Auguste, dal 1211 al 1228
L'edificio Merveille, situato poco a nord della chiesa abbaziale, comprende dall'alto verso il basso: il chiostro e il refettorio; la Stanza del Lavoro (detta Stanza dei Cavalieri) e la Stanza degli Ospiti; la cantina e la cappellania, il tutto in un perfetto esempio di integrazione funzionale. Il tutto, addossato al pendio della roccia, è costituito da due corpi di fabbricati di tre piani.

Al piano terra, la cantina funge da contrafforte. Poi ogni piano ha stanze che diventano più chiare man mano che si va verso la cima; quindici potenti contrafforti, posti all'esterno, sostengono il tutto. I vincoli topografici giocarono quindi un ruolo importante nella costruzione della Merveille, ma questi tre piani simboleggiano anche la gerarchia sociale nel Medioevo corrispondente ai tre ordini della società dell'Ancien Régime: il clero (considerato il primo ordine nel medioevo), la nobiltà e il Terzo Stato. I poveri sono accolti nella cappellania, sopra i signori accolti nella stanza degli ospiti, in alto i monaci vicini al cielo.

Raoul des Îles fece costruire, sopra la L'Elemosineria, la Camera degli Ospiti (1215-1217) e il Refettorio (1217-1220); poi, sopra la cantina, la Sala dei Cavalieri (1220-1225) ed infine il chiostro (1225-1228).

La Merveille è organizzata in due parti: la parte orientale e la parte occidentale

La Merveille: Parte Orientale

(La Merveille: Parte Orientale)

(La Merveille : partie Est)

  La parte orientale fu la prima ad essere costruita, dal 1211 al 1218. Comprende, dal basso verso l'alto, tre stanze: L'Oratorio, costruita sotto Ruggero II, poi la camera degli ospiti e il refettorio, opera di Raoul des Îles. , dal 1217 al 1220.

La Merveille: parte orientale, l'Oratorio

(La Merveille: parte orientale, l'Oratorio)

(La Merveille : partie est, l'Oratoire)

  L’Oratorio fu quindi, molto probabilmente, la prima realizzazione della Merveille, fatta costruire sotto l'abate Ruggero II a partire dal 1211. Si tratta di una sala lunga, molto funzionale, massiccia, costruita per sostenere il peso dei piani superiori, composta da una serie di sei grandi colonne tonde lisce sormontate da capitelli molto semplici, separavano due navate con volte a crociera. Vi erano accolti i pellegrini più poveri.

La Merveille: parte orientale, La Sala degli Ospiti, (1215-1217)

(La Merveille: parte orientale, La Sala degli Ospiti, (1215-1217))

(La Merveille : partie orientale, La Chambre d'Hôtes, (1215-1217))

  La camera degli ospiti è una stanza con volte a crociera, a due navate separate da sei colonne, riprendendo così l'impianto della cappellania, posta poco sotto. Ma se la pianta è la stessa, la realizzazione questa volta è lussuosa, ariosa, con contrafforti interni (nascosti da semicolonne nervate e agganciate) che scandiscono ogni campata le pareti laterali traforate da alte finestre composte sulla faccia nord da due lancette divise da un montante orizzontale e disposte sotto archi di rilievo.

La Merveille: Il Refettorio (1217-1220). Il Muro Più Bello del Mondo

(La Merveille: Il Refettorio (1217-1220). Il Muro Più Bello del Mondo)

(La Merveille : Le Réfectoire (1217-1220). Le plus beau mur du monde)

  Refettorio dei monaci, la cui pannellatura poggia su una fascia, profilata da una sezione piatta, un bordino, e un grande cavetto tra due reti.
Il refettorio dei monaci occupa il terzo e ultimo livello di questa parte orientale della Merveille. La stanza è delimitata in un unico volume da due pareti parallele il cui asse longitudinale voltato a botte, sebbene nulla lo sottolinei, conduce lo sguardo verso il posto dell'abate. L'architetto non potendo indebolire le pareti aprendo finestre troppo larghe, data la campata della culla, scelse quindi di forare le pareti alleggerite con cinquantanove colonnine incastrate in pilastrini irrigiditi da una pianta a losanga. Nella parete nord i pilastri incorniciano altrettante finestre a fisarmonica alte e strette con strombature aperte e profonde ("a feritoia"), contribuendo allo splendore di questa facciata nord del Merveille, “il muro più bello del mondo”, agli occhi di Victor Hugo. Le colonnine sono munite di capitelli con ganci su cesta tonda e coronate da un abaco, anch'esso tondo, dove si nota una gocciolatura caratteristica dell'abaco gotico normanno. La sostituzione delle pareti con questi organi di irrigidimento dimostra un sorprendente modernismo e "prefigura in qualche modo i principi fondanti dell'architettura metallica”. Caratteristica dello stile gotico della Bassa Normandia è la finestra divisa in tre forme sormontata da un grande oculo trilobato, estradosato in un arco acuto molto ottuso. Negli anni '60, su vecchi modelli, sono stati realizzati pavimenti e mobili in terracotta smaltata.

La Merveille: parte orientale, Il Pulpito del Refettorio

(La Merveille: parte orientale, Il Pulpito del Refettorio)

(La Merveille : partie Est, la Chaire du Réfectoire)

  Al centro della parete sud, integrato tra due arcate coperte da volte a crociera, si erge un pulpito in cui il lettore, monaco a sua volta nominato nel settimanale, intonava recto tono testi pii ed edificanti. Nell’angolo sud- ovest di questa stessa parete termina il montacarichi dal quale scendevano le pietanze dall'ex cucina della comunità ospitata cinquanta metri più in alto.

La Merveille: parte occidentale

(La Merveille: parte occidentale)

(La Merveille : partie ouest)

  Anche la parte occidentale, eretta sette anni dopo, si articola, dal basso verso l'alto, su tre livelli: la cantina, la Sala dei Cavalieri e il chiostro

La Merveille: parte occidentale, la Cantina

(La Merveille: parte occidentale, la Cantina)

(La Merveille : partie ouest, la Cave)

  La cantina era un ambiente ampio, fresco e poco illuminato, che assolveva alla duplice funzione di conservare gli alimenti e di sostenere la pesante struttura superiore. Pilastri in muratura a sezione quadrata e con traverso sono impiantati in modo da fungere da sottostruttura per le colonne della Sala dei Cavalieri, poste poco sopra. Questi pilastri separano la cantina in tre navate, coperte da semplici volte a crociera. Adesso è utilizzato come bookstore.

La Merveille: parte occidentale, Scriptorium o Sala dei Cavalieri (1220-1225)

(La Merveille: parte occidentale, Scriptorium o Sala dei Cavalieri (1220-1225))

(La Merveille : partie ouest, Scriptorium ou Salle des Chevaliers (1220-1225))

  Questa stanza era lo scriptorium, dove i monaci trascorrevano gran parte del loro tempo a copiare e illuminare preziosi manoscritti. Dopo la creazione dell'Ordine dei Cavalieri di Saint-Michel da parte di Luigi XI, prese il nome di Salle des Chevaliers. Tuttavia, non sembra che fosse usato per scopi diversi da quelli monastici.

La Merveille: parte occidentale, Chiostro (1225-1228)

(La Merveille: parte occidentale, Chiostro (1225-1228))

(La Merveille : partie ouest, Cloître (1225-1228))

  L'architetto, avendo cercato di dare al chiostro la maggior estensione possibile, fece costruire un quadrilatero irregolare il cui loggiato meridionale sconfinava sulla coppia settentrionale della Chiesa. Ma il chiostro non si trova, come di consueto, al centro del monastero occupato dalla chiesa. Pertanto non comunica con tutti i suoi componenti come accade altrove, il più delle volte. La sua funzione è quindi puramente spirituale: quella di condurre il monaco alla meditazione. Le sculture più belle (arcate, pennacchi, esuberante e variegata decorazione floreale) sono realizzate in pietra calcarea fine, pietra di Caen.
Tre archi della galleria ovest sono sorprendentemente aperti sul mare e sul vuoto. Queste tre aperture dovevano costituire l'ingresso della sala capitolare che non fu mai realizzata. Le colonne disposte in file sfalsate erano inizialmente realizzate in pietra calcarea lumachelle importata dall'Inghilterra, ma sono state restaurate in pietra puddinga di Lucerna.

Nella galleria sud, una porta comunica con la chiesa e le finestre illuminano la Cella del Diavolo e la Cappella dei Trenta Ceri. Due campate di arcate gemelle, a sostegno del percorso coperto che domina il chiostro, incorniciano il gabinetto disposto su due panche sovrapposte, dove ci si lavava le mani prima di entrare nel refettorio. In particolare vi si rinnovava ogni giovedì la cerimonia della lavanda dei piedi.

La Merveille: parte occidentale, Cucine e Refettorio

(La Merveille: parte occidentale, Cucine e Refettorio)

(La Merveille : partie ouest, Cuisines et Réfectoire)

  Le due porte della galleria est si aprono sulle cucine e sul refettorio. I sotterranei furono costruiti nel XIX secolo sotto l'attico della galleria nord per rinchiudere prigionieri recalcitranti, come Martin Bernard, Blanqui e altri prigionieri politici del 1830 o 1848.
Un giardino medievale è stato ricreato nel 1966 da Fra Bruno de Senneville, monaco benedettino appassionato di botanica. Al centro, un motivo rettangolare in bosso era bordato da tredici rose di Damasco. I quadrati delle piante medicinali, delle erbe aromatiche e dei fiori rievocavano i bisogni quotidiani dei monaci nel medioevo.

Il chiostro ha subito importanti lavori da gennaio a novembre 2017. Gli elementi scultorei, ripuliti e restaurati, sono stati messi in risalto da un'illuminazione di qualità. Il pavimento delle gallerie è stato abbassato al livello originario. Il precedente giardino è stato sostituito da un prato ormai impermeabilizzato.

La Merveille: La Terza parte mai costruita

(La Merveille: La Terza parte mai costruita)

(La Merveille : La troisième partie jamais construite)

  La terza parte della Meraviglia, ad ovest, non fu mai realizzata: il solido terrapieno ancora visibile avrebbe dovuto sostenere, come le altre due parti, tre livelli: in basso, un cortile; sopra, un'infermeria; infine, in cima, la sala capitolare comunicante con il chiostro

Belle Chaise e edifici a sud-est

(Belle Chaise e edifici a sud-est)

(Belle Chaise et bâtiments au sud-est)

  Allo stesso modo, gli edifici della Belle Chaise (completati nel 1257, la decorazione ricostruita nel 199486:78) e le abitazioni dell'abbazia integrano le funzioni amministrative dell'abbazia con le funzioni di culto. L'abate Richard Turstin fece costruire, ad est, la Salle des Gardes (attuale ingresso dell'abbazia), nonché un nuovo edificio ufficiale, dove era amministrata la giustizia dell'abbazia (1257).

Menu del giorno

Evento

Un problema?

Create issue

  Significato delle icone :
      Halal
      Kosher
      Alcool
      Allergene
      Vegetariano
      Vegan
      Defibrillatore
      BIO
      Fatto in casa
      mucca
      glutine
      cavallo
      .
      Può contenere prodotti congelati
      Maiale

  Le informazioni contenute nelle pagine web di eRESTAURANT NFC non si assume alcuna Agenzia Delenate società. Per ulteriori informazioni si prega di consultare i termini e le condizioni sul nostro sito www.e-restaurantnfc.com

  Per prenotare un tavolo


Clicca per confermare

  Per prenotare un tavolo





Torna alla pagina principale

  Per prendere un ordine




Vuoi cancellarlo?

Vuoi consultarlo?

  Per prendere un ordine






Non

  Per prendere un ordine




Nuovo ordine?